Il dolore lombare: non per forza un problema di nervo sciatico

V medical terapia manuale

La lombalgia è un disturbo estremamente frequente, soprattutto nell’età adulta (30-50 anni), basti pensare che circa l’80% della popolazione ne è colpito almeno una volta nella vita.
Il dolore lombare può avere diverse cause ed essere provocato da svariate strutture anatomiche (muscoli, nervi, disco intervertebrale, articolazioni vertebrali), ma nella maggior parte dei casi è di natura multifattoriale, cioè non è possibile individuare un’unica causa scatenante.

La diagnosi si basa prevalentemente sulla manifestazione clinica dei sintomi e sull’esclusione di altre patologie che richiederebbero approfondimenti strumentali e specialistici.
Infatti, recenti studi hanno mostrato una bassa utilità diagnostica della risonanza magnetica nei casi di lombalgia aspecifica, mentre questa assume un ruolo di rilievo in caso di sintomi acuti e ingravescenti che tendono ad irradiarsi agli arti inferiori.

La localizzazione del dolore è estremamente variabile, ma la maggior parte dei pazienti lo riferisce principalmente a livello della regione lombare con possibile estensione ai glutei o anteriormente a livello dell’inguine. Talvolta il dolore può accompagnarsi ad un senso di rigidità diffusa, mentre tendono a non essere presenti i formicolii o le scosse elettriche tipiche della sciatica.

La lombalgia tende ad avere un decorso benigno e a risolversi spontaneamente, ma in una piccola percentuale di casi può permanere nel tempo, pertanto è importante rivolgersi al proprio fisioterapista per una corretta gestione della problematica al fine di garantire il miglior recupero nel minor tempo possibile.

Il trattamento della Lombalgia prevede:

  • Il primo obiettivo è quello di informare il paziente sulle caratteristiche del suo disturbo ed educarlo ad una corretta gestione del carico e delle attività della vita quotidiana
  • Si raccomanda il paziente di mantenere uno stile di vita attivo, evitando di assentarsi dal lavoro anche se c’è dolore ed è sconsigliato il riposo a letto
  • Il secondo obiettivo è il contenimento della sintomatologia attraverso tecniche di terapia manuale eseguite dal fisioterapista, tecniche osteopatiche ed eventualmente anche con l’ausilio di elettromedicali quali
  • È di fondamentale importanza che il paziente esegua da subito esercizi attivi sia sotto la supervisione del fisioterapista che come autotrattamento a domicilio in modo da migliorare la capacità funzionale della colonna lombare

Il caso di un nostro paziente con dolore lombare

Sergio M. affetto da lombalgia riferisce dolore a livello della zona lombare che si irradia fino ai glutei.
Inoltre riporta anche un senso di rigidità della colonna vertebrale soprattutto al mattino quando si alza dal letto. La sintomatologia è insorta dopo aver fatto dei lavori domestici ed ora influenza negativamente le attività della vità quotidiana in quanto il dolore gli compare dopo mezz’ora di guida (è autista di autobus) e peggiora la sera dopo la giornata lavorativa.

La valutazione iniziale ha tenuto conto della storia clinica del paziente, sono stati eseguiti test clinici e tecniche manuali da parte del fisioterapista e sono stati valutati l’atteggiamento posturale e le capacità funzionali statica e dinamica attraverso l’utilizzo del D-wall, della Prokin e del Walker View.

Il paziente è stato sottoposto anche alla valutazione dell’osteopata e della logopedista per identificare delle possibili relazioni tra il dolore riferito e delle alterazioni posturali potenzialmente legate a disfunzioni viscerali o occlusali a carico della mandibola.

Da quanto emerso dalla valutazione, insieme allo staff sanitario abbiamo deciso di dividere il percorso terapeutico articolandolo in diverse fasi:

FASE 1: Controllo del dolore e infiammazione:
fisioterapia prokinSono state eseguite delle tecniche di terapia manuale per la riduzione del dolore da parte del fisioterapista e dell’osteopata integrandole con l’applicazione di laserterapia, tecarterapia e ipertermia per favorire il miglioramento del quadro clinico.
Le tecniche manuali prevedevano delle mobilizzazioni articolari e delle tecniche muscolari decontratturanti mirate alla regione lombare.
L’osteopata ha poi eseguito delle tecniche di mobilizzazione viscerale per favorire….
Il paziente inoltre ha iniziato subito il recupero funzionale attivo attraverso un mirato programma di esercizi terapeutici in palestra soprattutto attraverso l’utilizzo della Prokin per migliorare la gestione del baricentro e del D-Wall per incrementare la consapevolezza del proprio corpo nello spazio.

FASE 2: Recupero Funzionale
Con la progressiva riduzione della sintomatologia dolorosa si sono aumentati i carichi e la difficoltà degli esercizi
eseguiti in palestra con la costante supervisione del fisioterapista.
Quindi il programma di recupero funzionale attivo, iniziato già nella fase precedente, è stato integrato con esercizi mirati al recupero della forza e dell’elasticità muscolare. Per far questo, l’utilizzo di fitball, elastici, step, pesi e Blazepods è stato combinato con la tecnologia D-wall in grado di fornire attraverso uno schermo HD una costante guida al paziente per una corretta esecuzione degli esercizi oltre che programmi specifici di realtà virtuale. Già in questa fase è stato inserito un programma più globale di esercizi posturali tramite D-wall e Prokin in modo da favorire un più completo recupero funzionale.

FASE 3: Aumento performance motorie e stabilizzazione dei risultati terapeutici
V medical diagnosticaIl paziente ha poi continuato il percorso di Medical Wellness al fine di mantenere i risultati ottenuti durante il programma riabilitativo. Sotto la supervisione del fisioterapista è stata ulteriormente incrementata la complessità degli esercizi già appresi nella fase precedente integrandoli in un’ottica più globale di recupero funzionale e posturale attraverso l’utilizzo di D-wall, Prokin e Walker View al fine di migliorare la performance motoria in assenza di paura e dolore sia in statica che in dinamica.

 

Durante il percorso il paziente è entrato in contatto con il Fisioterapista, l’Osteopata e la Logopedista.

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