Dolore di spalla e frozen shoulder ( la spalla CONGELATA)

La spalla congelata o capsulite adesiva è una patologia dolorosa che coinvolge la capsula che circonda l’articolazione determinandone un ispessimento e limitandone progressivamente la mobilità.
Benché possa interessare entrambi i sessi, si manifesta più frequentemente nelle donne, soprattutto tra i 40-60 anni, mentre diabete, ipercolesterolemia e disfunzioni tiroidee sembrano essere dei fattori predisponenti a tale patologia.

La diagnosi è prevalentemente clinica in base ai sintomi riferiti dal paziente e a quanto riscontrato dal medico all’esame obiettivo, che può avvalersi anche di esami ecografici o radiografici per escludere ulteriori lesioni strutturali.

In base alla fase il paziente può riferire diversi sintomi:

  • Dolore alla spalla acuto e persistente che può associarsi anche a gonfiore e che si intensifica durante la notte [soprattutto nella fase iniziale]
  • Dolore e impossibilità di svolgere alcune attività della vita quotidiana (pettinarsi, radersi, portare le mani dietro la schiena)
  • Importante limitazione della mobilità della spalla [in una fase avanzata dove si assiste ad una riduzione del dolore]

Si tratta di una patologia estremamente limitante che se non adeguatamente gestita e trattata può perdurare a lungo, in alcuni casi più di un anno, pertanto è fortemente consigliato rivolgersi al proprio fisioterapista per una corretta gestione della patologia sin dalle prime fasi.

Il trattamento prevede:

  • Adeguata informazione del paziente sulle caratteristiche del suo disturbo e conseguente educazione ad una corretta gestione delle attività della vita quotidiana.
  • Contenimento del dolore e recupero della mobilità della spalla attraverso tecniche di terapia manuale eseguite dal fisioterapista, tecniche osteopatiche e utilizzo degli elettromedicali per favorire il recupero, quali Tecarterapia, Laserterapia e Ipertermia.
  • Recupero della mobilità attraverso esercizi attivi di mobilizzazione e allungamento sotto la supervisione del fisioterapista che come autotrattamento a domicilio.
  • Nei casi in cui il dolore è particolarmente intenso, per la gestione soprattutto della fase infiammatoria si può ricorre alla terapia farmacologica in secondo indicazione del medico.

 

CASO CLINICO

Marta D. affetta da sindrome della spalla dolorosa o (frozen shoulder) con sintomatologia riferita nella regione della spalla, della scapola e lungo il braccio sinistro che le impedisce di eseguire le attività della vita quotidiana che comportano movimenti in elevazione e rotazione del braccio, come ad esempio riporre le stoviglie nello scolapiatti, pettinarsi i capelli o allacciarsi il reggiseno.

La valutazione iniziale ha tenuto conto della storia clinica della paziente, è stata valutata in maniera analitia la mobilità attiva della spalla attraverso l’utilizzo del D-wall e sono stati eseguiti mirati test clinici e tecniche manuali da parte del fisioterapista. Per un ulteriore accertamento è stata effettuata anche una valutazione ecografica dal medico ortopedico, al fine di definire lo stadio della patologia ed impostare un programma riabilitativo adeguato. Da quanto emerso dalla valutazione, insieme allo staff sanitario abbiamo deciso di impostare il percorso terapeutico articolandolo in diverse fasi:

FASE 1: Controllo del dolore e infiammazione.

V medical terapia manuale

Sono state eseguite delle tecniche di terapia manuale per la riduzione del dolore da parte del fisioterapista e dell’osteopata integrandole con l’applicazione di laserterapia e tecarterapia per favorire il miglioramento del quadro clinico. In questa fase la paziente si è avvalsa anche del supporto del nutrizionista per una corretta gestione della sintomatologia anche dal punto di vista alimentare.

 

FASE 2: Recupero Funzionale

V medical fisioterapia

Una volta regredita la sintomatologia dolorosa, sono state eseguite tecniche di terapia manuale per il recupero della mobilità articolare sia della spalla che della colonna cervicale e sotto la guida del fisioterapista la paziente ha iniziato il recupero attivo mediante l’esercizio teraputico con l’obiettivo di recuperare la forza muscolare e la destrezza nei movimenti che inizialmente risultavano dolorosi.

Per far questo l’utilizzo di fitball, elastici e pesi è stato combinato con la tecnologia D-wall in grado di fornire attraverso uno schermo hd una costante guida al paziente per una corretta esecuzione degli esercizi. Già in questa fase la paziente ha iniziato un programma più globale di esercizi posturali tramite D-wall e Prokin in modo da favorire un più completo recupero funzionale.

FASE 3: Aumento performance motorie e stabilizzazione dei risultati terapeutici

Infine la paziente ha continuato il percorso di Medical Wellness al fine di mantenere i risultati ottenuti durante il programma riabilitativo. Sotto la supervisione del fisioterapista la paziente ha incrementato la difficoltà degli esercizi già appresi nella fase precedente integrandoli in un’ottica più globale di recupero funzionale attraverso l’utilizzo di D-wall e Walker View per incrementare la propria performance motoria sia in statica che in dinamica (cammino/corsa).

 

 

Durante il percorso il paziente è entrato in contatto con il medico Ortopedico, il Fisioterapista, l’Osteopata e il Nutrizionista.

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